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Diritto Penale - Maglie più larghe per i reati tributari

Pene più severe per l'omessa presentazione della dichiarazione, l'occultamento/distruzione di scritture contabili e l'indebita compensazione di crediti inesistenti. Diventa più difficile commettere la dichiarazione infedele e i reati di omesso versamento in quanto vengono alzate le soglie di punibilità. Introdotto il nuovo reato di omessa presentazione della dichiarazione del sostituto di imposta. Sono queste alcune delle principali novità contenute nel decreto di riforma dei reati tributari.

Il delitto di omessa presentazione della dichiarazione che in futuro scatterà per un'imposta evasa superiore a 50.000 euro e non più 30.000 sarà sanzionato con la reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni, mentre sinora la pena edittale era da un anno a tre anni.
Anche al reato di occultamento e sottrazione di scritture contabili sono aumentate le pene. In precedenza questo delitto era sanzionato con la reclusione da sei mesi a cinque anni, in futuro invece la pena minima sarà di un anno e sei mesi e la massima di sei anni.
Un altro inasprimento di pena riguarda le indebite compensazioni meditante l'utilizzo di crediti inesistenti. Viene differenziato l'attuale delitto (articolo 10 quater) - che prevede la medesima sanzione per l'utilizzo di crediti indebiti a prescindere dal fatto che siano inesistenti o non spettanti - in base alla tipologia di illecito.
Per i crediti non spettanti resta tutto inalterato, invece per i crediti inesistenti compensati, la sanzione viene aumentata: reclusione da 18 mesi a 6 anni. Resta inalterata la soglia dei 50.000 euro che fa scattare l'illecito penale.

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